LA TORTA DI RISO DOLCE
In questi giorni le galline, vuoi la primavera vuoi i tanti avanzi pasquali, hanno prodotto così tante uova che non potevo non fare questa ricetta e quindi eccomi finalmente a parlarvi di dolci e lo faccio con uno toscano di nascita (la versione che vi presento è quella di Carrara) ma ormai ligure di adozione, della mia Liguria, quella al confine con la Toscana. La mia bisnonna quando era giovane partiva col suo carretto per andare a vendere o a scambiare i suoi prodotti con altri nei paesi vicini, Carrara era una tappa fissa in questi viaggi, portava le uova, le verdure o l’olio d’oliva nei paesi arroccati sotto le cave e tornava a casa con pezzi di lardo, carne ed altri prodotti. Durante questi scambi aveva fatto amicizia con una contadina che abitava sulla via Carriona, un’antica strada che unisce Carrara al mare sulla quale transitavano i carri trainati dai buoi con sopra i blocchi di marmo per giungere al porto da dove venivano poi caricati su navi per il trasporto via mare. Questa signora aveva saputo che la mia bisnonna aveva un figlio malato e ogni tanto,soprattutto nei giorni di festa, le preparava un piccolo pacchettino di carta gialla legato con lo spago, un piccolo regalo per questo bambino debilitato. Questo pacchettino conteneva una torta deliziosa, estremamente nutriente, ricchissima di uova e zucchero, era la torta di riso, un dolce corroborante e davvero calorico! Pensate che questa torta è nata come energetico per i cavatori di marmo che dovevano affrontare giornate di duro lavoro. La stessa ricetta è stata tramandata alla mia nonna e la utilizzo anch’io, un pochino rivisitata negli ingredienti.
Le varianti sono innumerevoli, cambiano addirittura da quartiere a quartiere, c’è chi aggiunge dei chicchi di caffè, chi una caramella alla menta, anice o amaretto, o chi una miscela di liquori: sassolino, alchermes, strega e un pochino di menta.
La consistenza è quella di un latte portoghese, un creme caramel con una base sottile di riso dal profumo inebriante e dal sapore davvero esplosivo! Non esiste pranzo tipico in questa zona della Toscana che non si concluda con la torta di riso dolce!
INGREDIENTI:
-12 uova freschissime
-100 gr riso
-500 gr zucchero
-1 lt latte intero
-1 bustina di vanillina
-1 bicchierino di sambuca
-la scorza grattata di un limone
-3 chicchi di caffè
PROCEDIMENTO:
In una ciotola capiente rompete le 12 uova, aggiungete lo zucchero, la sambuca, la vanillina, la scorza di limone grattato e il latte poco alla volta, mescolando bene per far sciogliere lo zucchero, sbattete con la frusta a mano, non con quella elettrica, le uova non devono montare.
Lasciate riposare il liquido e nel frattempo fate cuocere il riso per circa 10 minuti in acqua leggermente salata, il riso deve rimanere al dente. Scolatelo e fatelo raffreddare bene.
Preparate il fondo della teglia, io ne ho usata una da 24 cm, non vi spaventate se il liquido sfiorerà i bordi della tortiera, una torta di riso alla carrarina perfetta avrà uno strato alto e compatto di crema! C’è chi sul fondo della teglia, prima di mettere il riso, prepara un caramello con acqua e zucchero, io, seguendo questa vecchia ricetta, metto 3 chicchi di caffè ridotti in polvere, che danno quel retrogusto di bruciacchiato così buono!
Stendete il riso sul fondo della tortiera e schiacciatelo come si fa per una cheesecake. Aiutandovi con un mestolo versate molto lentamente il composto di latte e uova, il segreto sta tutto nel non far muovere il riso.
Cuocete a 180° C per circa 45-50 minuti e comunque finché la superficie non si presenterà a chiazze gialle e bruno scuro. Attenzione non deve sobbollire.
Lasciate raffreddare molto bene, questa torta è buona se mangiata fredda e il giorno dopo è ancora meglio… magari a conclusione di un pasto leggero!
Questo è in assoluto il dolce più calorico, nutriente e squisito della mia tradizione e il vostro qual è?
Questa volta non vi lascio con una canzone ma con un pensiero sulla SacherTorte:
selena
atAlla faccia delle calorie!!! Questa fa resuscitare anche i morti! 🙂
Naturalmente non ne metto in dubbio la bontà … mi è venuta un’acquolina…!!!!
Chissà perchè, ma i dolci della tradizione sembrano dover essere tutti delle bombe nutrienti ed ipocaloriche!
Nel mio caso, che vivo in Langa, nella zona denominata “Capitale della Nocciola”, è la TORTA DI NOCCIOLE che fa da padrona (nelle sue tante varianti)!
Quella della mia nonna in particolare vuole una quantità di burro per me decisamente eccessiva!!! … infatti l’ho rivisitata (quasi stravolta direi), eliminando completamente il burro! …decisamente più light ed altrettanto buona!
PS: per le grandi occasioni, tiro però fuori la ricetta di nonna! 😉
ALICE - Salvia & Rosmarino
atSelena hai fatto venire l’acquolina a me 😉 Adoro le nocciole!!! Sono curiosissima di assaggiare questa Torta di nocciole, chissà che buona!
selena
atEhi allora cosa aspetti a fare una gita fuori porta nelle Langhe!!
E se capiti in zona…avvisami! 😉
ALICE - Salvia & Rosmarino
atCredo proprio che mi vedrai presto, il richiamo delle nocciole è fortissimo e non solo quello, le Langhe sono un paradiso eno-gastronomico tutto da scoprire!
Maria Eleonora D'Este
atCiao Alice,
da buona carrarina non potevo esimermi dal commentare la tua ricetta…
La mia mamma la fa molto simile utilizzando quel mix di liquori di cui parli ma devo dire che anche la tua ricetta con la variante caffè mi sembra molto interessante…e da questa fantastica foto ne deduco che deve essere anche buonissima!
Un caro saluto
Eleonora
ALICE - Salvia & Rosmarino
atEleonora!!!!! Ma sei tu? La mia compagna del liceo? Ma che bello 😀 Sono felicissima di leggerti!
Rita
atDa carrarina: il riso va direttamente nel composto di latte e uova, attenzione al forno, deve essere statico, é quello che permette al riso di caramellarsi, il latte deve essere bollito e raffreddato , come per il creme caramel altrimenti rilascia acqua e la crema non riesce liscia e compatta; in realtà sembra semplice ma non é così
ALICE - Salvia & Rosmarino
atRita grazie per tutti i suggerimenti! Sei stata precisissima, la prossima torta di riso seguirò tutto nel dettaglio, grazie 🙂